Legge 62/2001

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mercoledì 26 settembre 2012

2° Ponte Opera utile o inutile?

Ponte si ponte no. Sottopasso si sottopasso no.
Vorremmo aprire un dibattito che non riteniamo ne sterile ne fine a se stesso, quanto piuttosto ragionare con serenità e cognizione di causa sulla realizzazione del secondo cavalcavia pedonale sulla strada provinciale n. 227, ovvero, un cavalcavia ciclopedonale che consenta un agevole e sicuro accesso all’ipermercato il Destiero.

Apprendiamo ufficialmente, nella seduta convocata dal Sindaco Bagini di venerdì 21/9 – Il Sindaco informa-, che il ” ponte” si farà, giace da qualche parte in qualche capannone in attesa della sua collocazione e che non costerà nulla alle casse comunali, così all’incirca si è espresso l’assessore competente Ing. Portaluppi e che ci è parso particolarmente soddisfatto e compiaciuto di questa soluzione.

Orbene nel progetto originale non era affatto previsto questo tipo di “ingombro” ma un più discreto e funzionale sottopasso pedonale, soluzione che è stata modificata con una delibera dalla passata amministrazione, di cui francamente ne ignoriamo le motivazioni.

Le ragioni addotte dall’assessore attengono alla realizzazione tecnica del manufatto – sottopasso-che secondo lui dovrebbe avere uno profondità di sei/sette metri e questo non sarebbe possibile per la falda acquifera, affiorante, e soprattutto per la presenza di impianti tecnologici. (cavi elettrici, tubazioni del gas, cavi telefonici e/o altro?)

Ad onor del vero, in aggiunta alle considerazioni esposte di ordine realizzativo, esiste la preoccupazione fondata? che il sottopasso si trasformi in un ideale ricettacolo di sbandati, manigoldi, spacciatori, molestatori, perdigiorno; omettendo di aggiungere altro perché il concetto ci pare piuttosto chiaro.

Invero, se tale assioma fosse vero, dovremmo pensare di chiudere, o meglio di sigillare al più presto queste novelle caverne di briganti e provvedere, nel frattempo a presidiarne l’ingresso con armigeri sbrigativi e determinati. Ma poiché non crediamo che la civile convivenza sia mai stata messa a dura prova da siffatte strutture, conveniamo che un normale presidio del territorio possa efficacemente prevenire i possibili (non probabili) paventati episodi di criminalità.

Non solo, se la funzione è quella di facilitare l’accesso di quanti si recano al Destriero, alla chiusura dello stesso, venuto meno lo scopo, nulla osta che non si possa chiudere con delle grate, come avviene con gli ingressi alla metropolitana.

Non ci soffermeremo sulla necessità di illuminazione che richiederebbe la struttura, ne sullo sforzo fisico che implicherebbe per un vittuonese raggiungere l’agognato bengodi, altro che montagne russe, è un impegnativo e singolare percorso vita, con vista panoramica e da capogiro sulle ex statale 11 e sulla provinciale 227.

Vorremmo anche avanzare l’azzardata ipotesi che per evitare di scendere agli inferi - 6/7mt- si possa suggerire di alzare la strada di 1/1,5 mt., lo spazio lo consentirebbe, in tal modo il sottopasso sarebbe quasi in trincea, senza alcun ostacolo che ne impedisca la realizzazione.

Vorremmo però, a tale riguardo, pensare che nella progettazione dell’intero intervento si siano, come ci pare logico, tenuto in debito conto tutte le possibili implicazioni, con relativi sondaggi e con tutti gli strumenti utili per censire tutti gli ipotetici ostacoli che potevano appunto pregiudicare l’ipotizzata e semplice soluzione del sottopasso.

Pare che così non sia, stante il tardivo quanto improbabile, affollamento di impianti tecnologici ivi presenti e straordinariamente concentrati nel lembo di terreno interessato dall’opera.

Richiamiamo inoltre l’attenzione sulle dimensioni e sulla manutenzione nel tempo di questo “ponte”, replica esatta di quello già presente a poca distanza e che senza smentita di alcuno ci pare eufemisticamente invasivo, oltre che scomodo e architettonicamente discutibile.

Poiché riteniamo che il dislivello da superare, strada provinciale n. 227, richieda di innalzare il piano di percorrenza ad almeno 4 (quattro metri) dal piano stradale e considerato che per ragioni pratiche e di sicurezza la pendenza non debba superare una certa percentuale, non occorre grande immaginazione per prevedere la lunghezza della rampa di accesso e della relativa discesa; uno sproposito che rischia di ridurre ancora di più il già compromesso bosco urbano di mitigazione. ( splendida parola, rassicurante e fascinosa)

Ma vorremmo introdurre una banale scontata considerazione che parrebbe non appartenere all’ambito culturale, ne dell’ufficio tecnico ne del neo eletto assessore, ovvero l’opera e non solo in stricto sensu, non deve essere gratuita per essere considerata di per sé accettabile, ma deve necessariamente essere anche bella e soprattutto funzionale.

Crediamo a questo punto di aver esposto, con sufficiente chiarezza e per sommi capi, la questione che intendiamo sottoporre al pubblico dibattito, nella certezza che il motto vox populi vox dei, faccia emergere, senza indugio, il buon senso e la logica.

Complimenti al Cittadino, che nella riunione col Sindaco ha esposto con determinazione, sue valutazioni e pareri riguardo la realizzazione dell'opera. 


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