Legge 62/2001

Legge 62/2001Questo è un sito multiautore senza scopi di lucro. Esso non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001 Gli autori, inoltre, dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi agli autori. Alcune delle foto presenti su questo blog sono state reperite in internet: chi ritenesse danneggiati i suoi diritti d'autore può contattarci per chiederne la rimozione.

venerdì 16 gennaio 2015

Una Storia Infinita. Bosco di mititigazione Iper Destriero.

Mi pare giunto il tempo di smetterla di giocare a rimpiattino, ricordi l'ass. pubblica di due anni fa, il sindaco incontra i cittadini, Portaluppi allora asserì che il sovrappasso  era bell'e pronto, pareva giacesse esanime e melanconico in qualche scantinato o rimessa in attesa di una sua prossima collocazione, poi si si scopre che il sovrappasso ridiventa un sottopasso che forse si trasforma in passaggio a raso, con semaforo a chiamata e integrato in una diversa viabilità ciclopedonale. Poi i lavori - vedi il piano triennale delle opere pubbliche del comune slitta continuamente, arrivando in questo caso. e nella migliore delle ipotesi al 2 trimestre del 2016 (duemilasedici cioè a 7 anni dal termine e dall'inaugurazione dell'ipermercato e ad un decennio se consideriamo che tale opera era prevista contestualmente alla costruzione - anche qui ragioni? controlli? spiegazioni?interventi? pressioni? da parte sia dei tecnici che dei politici boh, misteri amministrativi e arcane quanto inspiegabili distrazioni )  Ora credo proprio sia il caso che qualcuno faccia chiarezza una volta per tutte sulle modalità realizzative e relative tempistiche.
In uno con il Parco Urbano 2°   - oltre 13/m mq di verde (attualmente sembra  una discarica di materiale inerte) in attesa di che? - non appendice, ma tutt'uno con il Destriero, va bene l'interesse privato ed il profitto, ma l'utilità pubblica, sancita, sottoscritta e registrata è ancora sulla carta e deve ancora attendere dei lustri? 



 


domenica 11 gennaio 2015

APR6 Verde trasformato in cemento

Riceviamo e pubblichiamo





Sono in corso di edificazione, lo ricordiamo per i più distratti, enne palazzine nell'area ex boschiva - pioppeto - ricompresa tra la Via Milano, Marzorata ed ex Statale 11.
In questo lembo di territorio era cresciuta spontaneamente una folta macchia di alberi costituita prevalentemente da robinie, ma non solo,  ai suoi margini vi era anche un PIF ( piano di intervento forestale ) uno dei pochi sopravvissuti nella Provincia di Milano, è proprio il caso di dirlo alla furia funesta ed insaziabile di costruire ovunque, per chi e per cosa non è dato sapere. Una logica incentivata, sollecitata e proposta  dall' insensatezza amministrativa dei Comuni, che utilizzando  gran parte degli oneri di urbanizzazione, consentiva loro di amministrare "allegramente".

Vale a dire, i proventi straordinari ed irripetibili, come gli oneri appunto di urbanizzazione, venivano utilizzati per finanziare spesa corrente, non raramente  "improduttiva", clientelare e talvolta veri e propri sprechi, e non, al contrario, destinati ad investimenti.

Buon senso vorrebbe: introiti particolari, spese particolari o se volete incassi straordinari, spese straordinarie. E' come se un  padre di famiglia chiedesse un mutuo od un finanziamento per sostenere gli acquisti di generi alimentari e non,  quotidiani. Va da se che una logica elementare lo sconsiglierebbe, anzi sarebbe  prassi da evitare accuratamente. Invece così si è fatto per anni ed anni, decenni per dirla tutta, e si sarebbe continuato all'infinito se il mercato immobiliare non fosse imploso, in parte per una crisi economica che si connota come strutturale e non congiunturale, come invece ci si ostina a credere e pensare ed in parte perchè continuando a costruire si è determinata una bolla immobiliare sia per valori/ prezzi che per l'elevatissimo invenduto ed infine per il limite fisico costituito dall'esaurimento delle aree libere da destinare all'edificazione.

Ma trascurando queste considerazioni - di non poco conto  che ha snaturato e deturpato il tessuto urbano dei nostri territori a beneficio di speculatori, immobiliaristi, impresari & C. -  domandiamoci che fine ha fatto il PIF e l'area boschiva?

Volatilizzata, scomparsa, vaporizzata? ma no, non scherziamo! Verrà semplicemente spostata ( che sia itinerante? ) nell'area verde ( ancora per poco statene certi) oltre la strada provinciale 34, tra le Via Gran Sasso, Stelvio e Monte Bianco insomma ai margini dell'abitato, nell'area industriale,  come è giusto che sia. Un verde polmone in aperta campagna circondato da capannoni industriali, comodo da raggiungere e fruibile a tutte le ore. La sua piantumazione? a lavori ultimati e della relativa vendita degli immobili in costruzione, perdio prima gli affari ed il giusto, meritato profitto, poi  il resto. Le dimensioni delle piantine: altezza 1,5 circa, probabilmente più esili e più modeste, aspettative di vita: poche, sviluppo: lento e stentato. Risultato atteso fra almeno due decenni: incerto e di dubbia riuscita, semplicemente per la ormai riconosciuta cura ed attenzione riservata al verde da parte dei politicanti di turno e dell'ufficio tecnico che ad essere generosi consideriamo distratto ed abulico.

Nel frattempo prima ancora che si posasse la prima pietra degli edifici si è provveduto al taglio indiscriminato, totale e preventivo del bosco presente. Perchè? Taglio che non ha risparmiato anche alberi di buona conformazione, ben sviluppati e non di robinia presenti al suo interno.

Semplice, così era evidente alle migliaia degli abituali ed occasionali automobilisti in transito, sulla ex Statale 11, che oltre quella landa di radici accartocciate, scortecciate, strazziantemente contorte e sporgenti, disordinatamente agonizzanti stava sorgendo un nuovo, scintillante complesso immobiliare, l'ennesimo. Che bello, che bello gridarono in coro gli abitanti della Via Milano e di Via Marzorata e non solo loro. Mattoni in cambio di foglie, palazzine in sostituzione di inutili alberi, evviva evviva l'economia

Strillarono tutti all'unisono in un tripudio di delirante follia.
 E ancora, ancora, altro cemento e immobili e strade e piazze........Scusate...sono stato trascinato anch'io dall'impeto della folla ed irretito dalla fantasmagoria della scomparsa del bosco e dall'apparire improvviso delle palazzine.
 
 
 

domenica 4 gennaio 2015

Lettera Aperta All'assessore Bodini Sig. Sindaco e A. C."Sottopasso C. Commerciale, una storia infinita..


Ogg: Sotto passo Iper destriero.

Carissimo Assessore, egregio  Sig. Sindaco
Vi scrivo per condividere alcune brevi riflessioni in merito al realizzando sottopasso ciclopedonale che attraversando il Bosco Urbano e la strada Provinciale 227 condurrà all'ipermercato "il Destriero".

Nel Programma triennale delle OO.PP.  2014/2016/ Articolazione copertura finanziaria nell'all. 2 della G.C. 145 del 10/10/2013 il costo di tale opera viene indicato in e. 580.000.= a totale carico, come da impegni sottoscritti del lottizzante, e quali tempi realizzativi indicati : inizio lavori 3 trimestre 2014 e termine  4 trim. 2014. Com'è noto cio' non è avvenuto. Pertanto il progetto è stato riproposto nel rivisto Programma triennale 2015/2017, deliberato dalla Giunta in data 14/10/2014 n. 124 posticipando l'inizio dei lavori al 4 trim. 2015 - ovvero di 5 trimestri- e quale termine, il 2 trimestre 2016 - ovvero 6 trimestri dopo, cioè un anno e mezzo rispetto a quanto ipotizzato nel 2013. Per mero dovere di cronaca ricordo che l'ipermercato è operativo dall'aprile 2009 e che gli impegni convenzionali prevedevano la contestualità - apertura/realizzazione opere viabilistiche. Di più dai documenti consultati ( e consultabili sul sito istituzionale del Comune ) per la conformità di vincoli ambientali nella prima ipotesi -2013- non erano previsti nella successiva -2014- invece si.

Poichè è da ardimentosi temerari immettersi nella rotatoria posta all'incrocio della ex Statale 11/Strada Prov. 227 rimane quale unica alternativa quella obbligata di "scalare" la pista ciclabile parallela alla Via Cisliano, scavalcando così la Statale 11, per poi ridiscendere a "precipizio" la lunga rampa di legno, già in parte sconnessa, e frenare bruscamente al suo termine per l'intersezione con la Via Marzorata a cui dare la precedenza, riprendere la faticosa marcia sul ghiaietto incoerente e talvolta allagato del Bosco urbano,  e inabissarsi poi nel progettato sottopasso.

Senza fare della facile ironia, ricorda più un percorso sportivo per ciclisti amatoriali che un comodo accesso ad un supermercato. Il ritorno è ancor più impegnativo - e del tutto impraticabile - con le probabili sporte della spesa effettuata.

Pur vero, esiste un servizio gratuito di navetta, ma allora mi chiedo a cosa serve e soprattutto a chi serve il sottopasso? Vi è davvero un'utenza così numerosa da giustificare la realizzazione di un'opera così?  e i costi della sua manutenzione? dell'illuminazione permanente necessaria? l'impiego di probabili idrovore per la (forse) prevista presenza di acqua di falda? da immettere (forse) nel depuratore del Magentino con ulteriori costi aggiuntivi? Per contro si ha una sensibile riduzione della superficie del Bosco urbano, opera di mitigazione ambientale già snaturata nel suo aspetto originario dal totale disinteresse istituzionale della Amministrazione precedente, e continuato con la presente, tant'è che non è stato ancora collaudato a distanza di oltre un lustro.

Non è forse il caso di riconsiderare il tutto, riconvocando la  conferenza dei servizi, monetizzando il costo previsto destinandolo a più utili ed urgenti interventi? (Italia Ultima nell'Unione europea per spesa pubblica nell'istruzione) Sono convinto che la proposta verrebbe accolta favorevolmente anche dalla direzione del supermercato, di fatto,  il sotto-passo ha tutti i requisiti "negativi"per diventare una area degradata, pericolosa, uso sconsigliato dopo certi orari e impraticabile per lunghi mesi invernali.

L'impianto semaforico manuale, migliorandone la sicurezza e la visibilità, non è forse già di per sè bastevole agli avventurosi che si recano al Destriero nel modo "alternativo" e poco canonico previsto dalla progettazione del faraonico Destriero, non già al servizio della cittadinanza vittuonese quanto piuttosto, per sovrane esigenze di mercato, ad un ben diverso e vasto bacino d'utenza.  

E seppur vogliamo considerare, quale condizione imprescindibile, come previsto dai progetti originari la presenza di un accesso ciclopedonale, rimane da comprendere come fino ad oggi tale aspetto sia stato disatteso e sostituito da un semplice semaforo, (come quello installato nella frazione Pobbia a Corbetta) ergo devo dedurre che con buon senso e lungimiranza si possa, anzi si debba, anche alla luce del tempo trascorso e della effettiva sperimentazione riconsiderare la questione.
Vi saluto cordialmente; Assessore Enrico Bodini,  le ho inviato questi mie riflessioni, per un semplice motivo,  conoscendola, ho la certezza  che verranno accuratamente valutate, impresa ardua se non impossibile col suo predecessore.  Un suo concittadino Paolo Fagnani.