Legge 62/2001

Legge 62/2001Questo è un sito multiautore senza scopi di lucro. Esso non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001 Gli autori, inoltre, dichiarano di non essere responsabile per i commenti inseriti nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi agli autori. Alcune delle foto presenti su questo blog sono state reperite in internet: chi ritenesse danneggiati i suoi diritti d'autore può contattarci per chiederne la rimozione.

domenica 11 gennaio 2015

APR6 Verde trasformato in cemento

Riceviamo e pubblichiamo





Sono in corso di edificazione, lo ricordiamo per i più distratti, enne palazzine nell'area ex boschiva - pioppeto - ricompresa tra la Via Milano, Marzorata ed ex Statale 11.
In questo lembo di territorio era cresciuta spontaneamente una folta macchia di alberi costituita prevalentemente da robinie, ma non solo,  ai suoi margini vi era anche un PIF ( piano di intervento forestale ) uno dei pochi sopravvissuti nella Provincia di Milano, è proprio il caso di dirlo alla furia funesta ed insaziabile di costruire ovunque, per chi e per cosa non è dato sapere. Una logica incentivata, sollecitata e proposta  dall' insensatezza amministrativa dei Comuni, che utilizzando  gran parte degli oneri di urbanizzazione, consentiva loro di amministrare "allegramente".

Vale a dire, i proventi straordinari ed irripetibili, come gli oneri appunto di urbanizzazione, venivano utilizzati per finanziare spesa corrente, non raramente  "improduttiva", clientelare e talvolta veri e propri sprechi, e non, al contrario, destinati ad investimenti.

Buon senso vorrebbe: introiti particolari, spese particolari o se volete incassi straordinari, spese straordinarie. E' come se un  padre di famiglia chiedesse un mutuo od un finanziamento per sostenere gli acquisti di generi alimentari e non,  quotidiani. Va da se che una logica elementare lo sconsiglierebbe, anzi sarebbe  prassi da evitare accuratamente. Invece così si è fatto per anni ed anni, decenni per dirla tutta, e si sarebbe continuato all'infinito se il mercato immobiliare non fosse imploso, in parte per una crisi economica che si connota come strutturale e non congiunturale, come invece ci si ostina a credere e pensare ed in parte perchè continuando a costruire si è determinata una bolla immobiliare sia per valori/ prezzi che per l'elevatissimo invenduto ed infine per il limite fisico costituito dall'esaurimento delle aree libere da destinare all'edificazione.

Ma trascurando queste considerazioni - di non poco conto  che ha snaturato e deturpato il tessuto urbano dei nostri territori a beneficio di speculatori, immobiliaristi, impresari & C. -  domandiamoci che fine ha fatto il PIF e l'area boschiva?

Volatilizzata, scomparsa, vaporizzata? ma no, non scherziamo! Verrà semplicemente spostata ( che sia itinerante? ) nell'area verde ( ancora per poco statene certi) oltre la strada provinciale 34, tra le Via Gran Sasso, Stelvio e Monte Bianco insomma ai margini dell'abitato, nell'area industriale,  come è giusto che sia. Un verde polmone in aperta campagna circondato da capannoni industriali, comodo da raggiungere e fruibile a tutte le ore. La sua piantumazione? a lavori ultimati e della relativa vendita degli immobili in costruzione, perdio prima gli affari ed il giusto, meritato profitto, poi  il resto. Le dimensioni delle piantine: altezza 1,5 circa, probabilmente più esili e più modeste, aspettative di vita: poche, sviluppo: lento e stentato. Risultato atteso fra almeno due decenni: incerto e di dubbia riuscita, semplicemente per la ormai riconosciuta cura ed attenzione riservata al verde da parte dei politicanti di turno e dell'ufficio tecnico che ad essere generosi consideriamo distratto ed abulico.

Nel frattempo prima ancora che si posasse la prima pietra degli edifici si è provveduto al taglio indiscriminato, totale e preventivo del bosco presente. Perchè? Taglio che non ha risparmiato anche alberi di buona conformazione, ben sviluppati e non di robinia presenti al suo interno.

Semplice, così era evidente alle migliaia degli abituali ed occasionali automobilisti in transito, sulla ex Statale 11, che oltre quella landa di radici accartocciate, scortecciate, strazziantemente contorte e sporgenti, disordinatamente agonizzanti stava sorgendo un nuovo, scintillante complesso immobiliare, l'ennesimo. Che bello, che bello gridarono in coro gli abitanti della Via Milano e di Via Marzorata e non solo loro. Mattoni in cambio di foglie, palazzine in sostituzione di inutili alberi, evviva evviva l'economia

Strillarono tutti all'unisono in un tripudio di delirante follia.
 E ancora, ancora, altro cemento e immobili e strade e piazze........Scusate...sono stato trascinato anch'io dall'impeto della folla ed irretito dalla fantasmagoria della scomparsa del bosco e dall'apparire improvviso delle palazzine.
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento