Legge 62/2001

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sabato 13 ottobre 2012

IL VOTO COERCITIVO Il 5 maggio del 2011

IL VOTO COERCITIVO Il 5 maggio del 2011, l' «elegantone» fa a bordo della sua Bmw imbottita di microfoni come un' emittente radiofonica una specie di piccola mappa: «Magenta, Sedriano, Vittuone, Corbetta, anche che noi qui, dato che diamo una mano a tutti nella politica, allora conosciamo tutti. I sindaci qua sono tutti amici nostri... tutti di destra! I sindaci di questi paesi non ce ne è uno che non conosciamo, in qualche modo l' abbiamo aiutato noi a vincere», dice Costantino. Come ottengono questi voti i boss? Perché nell' ordinanza viene usato l' aggettivo «coercitivo»? «Una volta - spiegano in via Moscova - votavi come ti diceva il boss perché ti faceva paura, ora lo voti perché dice: "Ci guadagniamo tutti". La coercizione sta nel fatto che chi vota sa perfettamente che chi chiede è legato alla mafia calabrese». In effetti, nelle intercettazioni del chirurgo Marco Scalambra, arrestato, si sente citare spesso la «lobby dei calabresi». Lobby? sono clan, ma l' unico voto a forza di mazzate viene estorto a due truffatori. Hanno «zanzato» il calabrese sbagliato, e finiscono per cedere soldi e diamanti dopo con un sequestro di persona. Si salvano, ma «Vi diremo per chi votare». Ecco perché la procura antimafia dichiara apertis verbis che in Lombardia oggi abbiamo «il prodotto di un perfetto ed autorevole coordinamento di un' unica struttura organizzata, insediatasi, ed ormai radicatasi, anche nella provincia di Milano». Più chiaro di così, ed è proprio il caso di dirlo, si muore. Ammazzati. -

Dalla repubblica 12.10.2012  PIERO COLAPRICO

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