In
previsione dell'iniziativa del "falò di S. Antonio",
cautelativamente richiamiamo l' attenzione sui valori anomali del
giorno 18/01/2013 del biossido di zolfo, derivante da processi di
combustione, il tempo di
persistenza nell'ambiente è di circa 4 gg, in presenza di particolari condizioni e se in concentrazioni elevate può diffondersi ed interessare territori situati a grande distanza dalla sorgente inquinante.
Il biossido di zolfo è considerato nella letteratura internazionale il più pericoloso degli inquinanti atmosferici, a causa, dell'ipersensibilità ad essa mostrata da alcune fasce di popolazione, come gli anziani o le persone soggette a malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
Molte amministrazioni Comunali hanno compreso il grave danno e..persistenza nell'ambiente è di circa 4 gg, in presenza di particolari condizioni e se in concentrazioni elevate può diffondersi ed interessare territori situati a grande distanza dalla sorgente inquinante.
Il biossido di zolfo è considerato nella letteratura internazionale il più pericoloso degli inquinanti atmosferici, a causa, dell'ipersensibilità ad essa mostrata da alcune fasce di popolazione, come gli anziani o le persone soggette a malattie dell'apparato respiratorio e cardiovascolare.
Domanda agli autori, per prevista risposta. Ma è possibile che nessuno ha controllato le date di misurazione del diagramma? O è solo un errore di stampa? S. Antonio se non sbaglio è il 17/1
RispondiEliminaLei ha, Ha perfettamente ragione, mi ero dimenticato di specificare che il grafico è relativo ad una ricorrenza analoga vicino a Venezia riguarda i falò di Epifania. "Dal grafico che segue appare come la rapida impennata delle concentrazioni di PM10 abbia inizio in corrispondenza delle ore 18 del 5 gennaio, ora in cui solitamente si procede all’accensione dei fuochi legati all’Epifania. I picchi di concentrazione generatisi in seguito agli eventi di combustione hanno avuto una durata variabile tra le 8 e le 24 ore, con massime concentrazioni orarie di PM10 comprese tra 475 µg/m3 (Venezia Mestre) e 679 µg/m3 (Treviso). Le stazioni di misura situate nell’area costiera (Venezia Mestre) hanno risentito maggiormente del fenomeno di accumulo con persistenza di elevate concentrazioni ben oltre il fenomeno di picco, con valori orari variabili tra 100 e 220 µg/m3 di PM10 che hanno perdurato fino alle ore 22 del giorno 7 gennaio. Grazie per il commento Paolo
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