Legge 62/2001
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venerdì 16 gennaio 2015
Una Storia Infinita. Bosco di mititigazione Iper Destriero.
Mi pare giunto il tempo di smetterla di giocare a rimpiattino, ricordi l'ass. pubblica di due anni fa, il sindaco incontra i cittadini, Portaluppi allora asserì che il sovrappasso era bell'e pronto, pareva giacesse esanime e melanconico in qualche scantinato o rimessa in attesa di una sua prossima collocazione, poi si si scopre che il sovrappasso ridiventa un sottopasso che forse si trasforma in passaggio a raso, con semaforo a chiamata e integrato in una diversa viabilità ciclopedonale. Poi i lavori - vedi il piano triennale delle opere pubbliche del comune slitta continuamente, arrivando in questo caso. e nella migliore delle ipotesi al 2 trimestre del 2016 (duemilasedici cioè a 7 anni dal termine e dall'inaugurazione dell'ipermercato e ad un decennio se consideriamo che tale opera era prevista contestualmente alla costruzione - anche qui ragioni? controlli? spiegazioni?interventi? pressioni? da parte sia dei tecnici che dei politici boh, misteri amministrativi e arcane quanto inspiegabili distrazioni ) Ora credo proprio sia il caso che qualcuno faccia chiarezza una volta per tutte sulle modalità realizzative e relative tempistiche.
domenica 11 gennaio 2015
APR6 Verde trasformato in cemento
Riceviamo e pubblichiamo
Sono in corso di
edificazione, lo ricordiamo per i più distratti, enne palazzine
nell'area ex boschiva - pioppeto - ricompresa tra la Via Milano,
Marzorata ed ex Statale 11.
In questo lembo di territorio era cresciuta spontaneamente una folta macchia di alberi costituita prevalentemente da robinie, ma non solo, ai suoi margini vi era anche un PIF ( piano di intervento forestale ) uno dei pochi sopravvissuti nella Provincia di Milano, è proprio il caso di dirlo alla furia funesta ed insaziabile di costruire ovunque, per chi e per cosa non è dato sapere. Una logica incentivata, sollecitata e proposta dall' insensatezza amministrativa dei Comuni, che utilizzando gran parte degli oneri di urbanizzazione, consentiva loro di amministrare "allegramente".
Vale a dire, i proventi straordinari ed irripetibili, come gli oneri appunto di urbanizzazione, venivano utilizzati per finanziare spesa corrente, non raramente "improduttiva", clientelare e talvolta veri e propri sprechi, e non, al contrario, destinati ad investimenti.
Buon senso vorrebbe: introiti particolari, spese particolari o se volete incassi straordinari, spese straordinarie. E' come se un padre di famiglia chiedesse un mutuo od un finanziamento per sostenere gli acquisti di generi alimentari e non, quotidiani. Va da se che una logica elementare lo sconsiglierebbe, anzi sarebbe prassi da evitare accuratamente. Invece così si è fatto per anni ed anni, decenni per dirla tutta, e si sarebbe continuato all'infinito se il mercato immobiliare non fosse imploso, in parte per una crisi economica che si connota come strutturale e non congiunturale, come invece ci si ostina a credere e pensare ed in parte perchè continuando a costruire si è determinata una bolla immobiliare sia per valori/ prezzi che per l'elevatissimo invenduto ed infine per il limite fisico costituito dall'esaurimento delle aree libere da destinare all'edificazione.
Ma trascurando queste considerazioni - di non poco conto che ha snaturato e deturpato il tessuto urbano dei nostri territori a beneficio di speculatori, immobiliaristi, impresari & C. - domandiamoci che fine ha fatto il PIF e l'area boschiva?
Volatilizzata, scomparsa, vaporizzata? ma no, non scherziamo! Verrà semplicemente spostata ( che sia itinerante? ) nell'area verde ( ancora per poco statene certi) oltre la strada provinciale 34, tra le Via Gran Sasso, Stelvio e Monte Bianco insomma ai margini dell'abitato, nell'area industriale, come è giusto che sia. Un verde polmone in aperta campagna circondato da capannoni industriali, comodo da raggiungere e fruibile a tutte le ore. La sua piantumazione? a lavori ultimati e della relativa vendita degli immobili in costruzione, perdio prima gli affari ed il giusto, meritato profitto, poi il resto. Le dimensioni delle piantine: altezza 1,5 circa, probabilmente più esili e più modeste, aspettative di vita: poche, sviluppo: lento e stentato. Risultato atteso fra almeno due decenni: incerto e di dubbia riuscita, semplicemente per la ormai riconosciuta cura ed attenzione riservata al verde da parte dei politicanti di turno e dell'ufficio tecnico che ad essere generosi consideriamo distratto ed abulico.
Nel frattempo prima ancora che si posasse la prima pietra degli edifici si è provveduto al taglio indiscriminato, totale e preventivo del bosco presente. Perchè? Taglio che non ha risparmiato anche alberi di buona conformazione, ben sviluppati e non di robinia presenti al suo interno.
Semplice, così era evidente alle migliaia degli abituali ed occasionali automobilisti in transito, sulla ex Statale 11, che oltre quella landa di radici accartocciate, scortecciate, strazziantemente contorte e sporgenti, disordinatamente agonizzanti stava sorgendo un nuovo, scintillante complesso immobiliare, l'ennesimo. Che bello, che bello gridarono in coro gli abitanti della Via Milano e di Via Marzorata e non solo loro. Mattoni in cambio di foglie, palazzine in sostituzione di inutili alberi, evviva evviva l'economia
Strillarono tutti all'unisono in un tripudio di delirante follia.
E ancora, ancora, altro cemento e immobili e strade e piazze........Scusate...sono stato trascinato anch'io dall'impeto della folla ed irretito dalla fantasmagoria della scomparsa del bosco e dall'apparire improvviso delle palazzine.
In questo lembo di territorio era cresciuta spontaneamente una folta macchia di alberi costituita prevalentemente da robinie, ma non solo, ai suoi margini vi era anche un PIF ( piano di intervento forestale ) uno dei pochi sopravvissuti nella Provincia di Milano, è proprio il caso di dirlo alla furia funesta ed insaziabile di costruire ovunque, per chi e per cosa non è dato sapere. Una logica incentivata, sollecitata e proposta dall' insensatezza amministrativa dei Comuni, che utilizzando gran parte degli oneri di urbanizzazione, consentiva loro di amministrare "allegramente".
Vale a dire, i proventi straordinari ed irripetibili, come gli oneri appunto di urbanizzazione, venivano utilizzati per finanziare spesa corrente, non raramente "improduttiva", clientelare e talvolta veri e propri sprechi, e non, al contrario, destinati ad investimenti.
Buon senso vorrebbe: introiti particolari, spese particolari o se volete incassi straordinari, spese straordinarie. E' come se un padre di famiglia chiedesse un mutuo od un finanziamento per sostenere gli acquisti di generi alimentari e non, quotidiani. Va da se che una logica elementare lo sconsiglierebbe, anzi sarebbe prassi da evitare accuratamente. Invece così si è fatto per anni ed anni, decenni per dirla tutta, e si sarebbe continuato all'infinito se il mercato immobiliare non fosse imploso, in parte per una crisi economica che si connota come strutturale e non congiunturale, come invece ci si ostina a credere e pensare ed in parte perchè continuando a costruire si è determinata una bolla immobiliare sia per valori/ prezzi che per l'elevatissimo invenduto ed infine per il limite fisico costituito dall'esaurimento delle aree libere da destinare all'edificazione.
Ma trascurando queste considerazioni - di non poco conto che ha snaturato e deturpato il tessuto urbano dei nostri territori a beneficio di speculatori, immobiliaristi, impresari & C. - domandiamoci che fine ha fatto il PIF e l'area boschiva?
Volatilizzata, scomparsa, vaporizzata? ma no, non scherziamo! Verrà semplicemente spostata ( che sia itinerante? ) nell'area verde ( ancora per poco statene certi) oltre la strada provinciale 34, tra le Via Gran Sasso, Stelvio e Monte Bianco insomma ai margini dell'abitato, nell'area industriale, come è giusto che sia. Un verde polmone in aperta campagna circondato da capannoni industriali, comodo da raggiungere e fruibile a tutte le ore. La sua piantumazione? a lavori ultimati e della relativa vendita degli immobili in costruzione, perdio prima gli affari ed il giusto, meritato profitto, poi il resto. Le dimensioni delle piantine: altezza 1,5 circa, probabilmente più esili e più modeste, aspettative di vita: poche, sviluppo: lento e stentato. Risultato atteso fra almeno due decenni: incerto e di dubbia riuscita, semplicemente per la ormai riconosciuta cura ed attenzione riservata al verde da parte dei politicanti di turno e dell'ufficio tecnico che ad essere generosi consideriamo distratto ed abulico.
Nel frattempo prima ancora che si posasse la prima pietra degli edifici si è provveduto al taglio indiscriminato, totale e preventivo del bosco presente. Perchè? Taglio che non ha risparmiato anche alberi di buona conformazione, ben sviluppati e non di robinia presenti al suo interno.
Semplice, così era evidente alle migliaia degli abituali ed occasionali automobilisti in transito, sulla ex Statale 11, che oltre quella landa di radici accartocciate, scortecciate, strazziantemente contorte e sporgenti, disordinatamente agonizzanti stava sorgendo un nuovo, scintillante complesso immobiliare, l'ennesimo. Che bello, che bello gridarono in coro gli abitanti della Via Milano e di Via Marzorata e non solo loro. Mattoni in cambio di foglie, palazzine in sostituzione di inutili alberi, evviva evviva l'economia
Strillarono tutti all'unisono in un tripudio di delirante follia.
E ancora, ancora, altro cemento e immobili e strade e piazze........Scusate...sono stato trascinato anch'io dall'impeto della folla ed irretito dalla fantasmagoria della scomparsa del bosco e dall'apparire improvviso delle palazzine.
domenica 4 gennaio 2015
Lettera Aperta All'assessore Bodini Sig. Sindaco e A. C."Sottopasso C. Commerciale, una storia infinita..
Ogg:
Sotto passo Iper destriero.
Carissimo
Assessore, egregio Sig. Sindaco
Vi
scrivo per condividere alcune brevi riflessioni in merito al
realizzando sottopasso ciclopedonale che attraversando il Bosco
Urbano e la strada Provinciale 227 condurrà all'ipermercato "il
Destriero".
Nel Programma triennale
delle OO.PP. 2014/2016/ Articolazione copertura finanziaria
nell'all. 2 della G.C. 145 del 10/10/2013 il costo di tale opera
viene indicato in e. 580.000.= a totale carico, come da impegni
sottoscritti del lottizzante, e quali tempi realizzativi indicati :
inizio lavori 3 trimestre 2014 e termine 4 trim. 2014. Com'è
noto cio' non è avvenuto. Pertanto il progetto è stato riproposto
nel rivisto Programma triennale 2015/2017, deliberato dalla Giunta
in data 14/10/2014 n. 124 posticipando l'inizio dei lavori al 4
trim. 2015 - ovvero di 5 trimestri- e quale termine, il 2 trimestre
2016 - ovvero 6 trimestri dopo, cioè un anno e mezzo rispetto a
quanto ipotizzato nel 2013. Per mero dovere di cronaca ricordo che
l'ipermercato è operativo dall'aprile 2009 e che gli impegni
convenzionali prevedevano la contestualità - apertura/realizzazione
opere viabilistiche. Di più dai documenti consultati ( e
consultabili sul sito istituzionale del Comune ) per la conformità
di vincoli ambientali nella prima ipotesi -2013- non erano previsti
nella successiva -2014- invece si.
Poichè è da ardimentosi
temerari immettersi nella rotatoria posta all'incrocio della ex
Statale 11/Strada Prov. 227 rimane quale unica alternativa quella
obbligata di "scalare" la pista ciclabile parallela alla
Via Cisliano, scavalcando così la Statale 11, per poi ridiscendere
a "precipizio" la lunga rampa di legno, già in parte
sconnessa, e frenare bruscamente al suo termine per l'intersezione
con la Via Marzorata a cui dare la precedenza, riprendere la
faticosa marcia sul ghiaietto incoerente e talvolta allagato del
Bosco urbano, e inabissarsi poi nel progettato
sottopasso.
Senza fare della facile ironia, ricorda più un
percorso sportivo per ciclisti amatoriali che un comodo accesso ad
un supermercato. Il ritorno è ancor più impegnativo - e del tutto
impraticabile - con le probabili sporte della spesa effettuata.
Pur vero, esiste un servizio gratuito di navetta, ma allora
mi chiedo a cosa serve e soprattutto a chi serve il sottopasso? Vi è
davvero un'utenza così numerosa da giustificare la realizzazione di
un'opera così? e i costi della sua manutenzione?
dell'illuminazione permanente necessaria? l'impiego di probabili
idrovore per la (forse) prevista presenza di acqua di falda? da
immettere (forse) nel depuratore del Magentino con ulteriori costi
aggiuntivi? Per contro si ha una sensibile riduzione della
superficie del Bosco urbano, opera di mitigazione ambientale già
snaturata nel suo aspetto originario dal totale disinteresse
istituzionale della Amministrazione precedente, e continuato con la
presente, tant'è che non è stato ancora collaudato a distanza di
oltre un lustro.
Non è forse il caso di riconsiderare il
tutto, riconvocando la conferenza dei servizi, monetizzando il
costo previsto destinandolo a più utili ed urgenti interventi?
(Italia Ultima nell'Unione europea per spesa pubblica
nell'istruzione) Sono convinto che la proposta verrebbe accolta
favorevolmente anche dalla direzione del supermercato, di fatto,
il sotto-passo ha tutti i requisiti "negativi"per
diventare una area degradata, pericolosa, uso sconsigliato dopo
certi orari e impraticabile per lunghi mesi invernali.
L'impianto
semaforico manuale, migliorandone la sicurezza e la visibilità, non
è forse già di per sè bastevole agli avventurosi che si recano al
Destriero nel modo "alternativo" e poco canonico previsto
dalla progettazione del faraonico Destriero, non già al servizio
della cittadinanza vittuonese quanto piuttosto, per sovrane esigenze
di mercato, ad un ben diverso e vasto bacino d'utenza.
E
seppur vogliamo considerare, quale condizione imprescindibile, come
previsto dai progetti originari la presenza di un accesso
ciclopedonale, rimane da comprendere come fino ad oggi tale aspetto
sia stato disatteso e sostituito da un semplice semaforo, (come
quello installato nella frazione Pobbia a Corbetta) ergo devo
dedurre che con buon senso e lungimiranza si possa, anzi si debba,
anche alla luce del tempo trascorso e della effettiva
sperimentazione riconsiderare la questione.
Vi
saluto cordialmente; Assessore Enrico Bodini, le ho inviato
questi mie riflessioni, per un semplice motivo, conoscendola,
ho la certezza che verranno accuratamente valutate, impresa
ardua se non impossibile col suo predecessore. Un suo
concittadino Paolo Fagnani.
Carissimo
Assessore, egregio Sig. Sindaco
Vi
scrivo per condividere alcune brevi riflessioni in merito al
realizzando sottopasso ciclopedonale che attraversando il Bosco
Urbano e la strada Provinciale 227 condurrà all'ipermercato "il
Destriero".
Nel Programma triennale delle OO.PP. 2014/2016/ Articolazione copertura finanziaria nell'all. 2 della G.C. 145 del 10/10/2013 il costo di tale opera viene indicato in e. 580.000.= a totale carico, come da impegni sottoscritti del lottizzante, e quali tempi realizzativi indicati : inizio lavori 3 trimestre 2014 e termine 4 trim. 2014. Com'è noto cio' non è avvenuto. Pertanto il progetto è stato riproposto nel rivisto Programma triennale 2015/2017, deliberato dalla Giunta in data 14/10/2014 n. 124 posticipando l'inizio dei lavori al 4 trim. 2015 - ovvero di 5 trimestri- e quale termine, il 2 trimestre 2016 - ovvero 6 trimestri dopo, cioè un anno e mezzo rispetto a quanto ipotizzato nel 2013. Per mero dovere di cronaca ricordo che l'ipermercato è operativo dall'aprile 2009 e che gli impegni convenzionali prevedevano la contestualità - apertura/realizzazione opere viabilistiche. Di più dai documenti consultati ( e consultabili sul sito istituzionale del Comune ) per la conformità di vincoli ambientali nella prima ipotesi -2013- non erano previsti nella successiva -2014- invece si.
Poichè è da ardimentosi temerari immettersi nella rotatoria posta all'incrocio della ex Statale 11/Strada Prov. 227 rimane quale unica alternativa quella obbligata di "scalare" la pista ciclabile parallela alla Via Cisliano, scavalcando così la Statale 11, per poi ridiscendere a "precipizio" la lunga rampa di legno, già in parte sconnessa, e frenare bruscamente al suo termine per l'intersezione con la Via Marzorata a cui dare la precedenza, riprendere la faticosa marcia sul ghiaietto incoerente e talvolta allagato del Bosco urbano, e inabissarsi poi nel progettato sottopasso.
Senza fare della facile ironia, ricorda più un percorso sportivo per ciclisti amatoriali che un comodo accesso ad un supermercato. Il ritorno è ancor più impegnativo - e del tutto impraticabile - con le probabili sporte della spesa effettuata.
Pur vero, esiste un servizio gratuito di navetta, ma allora mi chiedo a cosa serve e soprattutto a chi serve il sottopasso? Vi è davvero un'utenza così numerosa da giustificare la realizzazione di un'opera così? e i costi della sua manutenzione? dell'illuminazione permanente necessaria? l'impiego di probabili idrovore per la (forse) prevista presenza di acqua di falda? da immettere (forse) nel depuratore del Magentino con ulteriori costi aggiuntivi? Per contro si ha una sensibile riduzione della superficie del Bosco urbano, opera di mitigazione ambientale già snaturata nel suo aspetto originario dal totale disinteresse istituzionale della Amministrazione precedente, e continuato con la presente, tant'è che non è stato ancora collaudato a distanza di oltre un lustro.
Non è forse il caso di riconsiderare il tutto, riconvocando la conferenza dei servizi, monetizzando il costo previsto destinandolo a più utili ed urgenti interventi? (Italia Ultima nell'Unione europea per spesa pubblica nell'istruzione) Sono convinto che la proposta verrebbe accolta favorevolmente anche dalla direzione del supermercato, di fatto, il sotto-passo ha tutti i requisiti "negativi"per diventare una area degradata, pericolosa, uso sconsigliato dopo certi orari e impraticabile per lunghi mesi invernali.
L'impianto semaforico manuale, migliorandone la sicurezza e la visibilità, non è forse già di per sè bastevole agli avventurosi che si recano al Destriero nel modo "alternativo" e poco canonico previsto dalla progettazione del faraonico Destriero, non già al servizio della cittadinanza vittuonese quanto piuttosto, per sovrane esigenze di mercato, ad un ben diverso e vasto bacino d'utenza.
E seppur vogliamo considerare, quale condizione imprescindibile, come previsto dai progetti originari la presenza di un accesso ciclopedonale, rimane da comprendere come fino ad oggi tale aspetto sia stato disatteso e sostituito da un semplice semaforo, (come quello installato nella frazione Pobbia a Corbetta) ergo devo dedurre che con buon senso e lungimiranza si possa, anzi si debba, anche alla luce del tempo trascorso e della effettiva sperimentazione riconsiderare la questione.
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